martedì 15 aprile 2014

Quando ti deludono...riparti!

Sarà successo a tutti...a me e Giacomo abbastanza di frequente, che i ragazzi (dai preado in poi) ti deludessero.
Diciamocelo, ci fanno arrabbiare!Ma la famosa regola di contare fino a 10 vale ed è necessaria...
Pensiamoci: non eravamo così anche noi? Non mettevamo tutto in discussione e avevamo una grande fobia per il cambiamento(che d'altronde ci stava già investendo nel corpo)?
Mi chiedo perché pensiamo che per gli altri possa essere diverso...

Ragionando da questo punto di vista (o trespolo..) penso che dovremmo (verbo un po' direttivo, ma ogni tanto serve) porci in posizione d'ascolto. Ciò non vuol dire giustificare ciò che fanno, ma comprendere.

Una volta capito (o cercato di capire) con i ragazz* ciò che è accaduto, tocca anche a noi dare il nostro punto di vista: calma, chiarezza e sincerità su ciò che abbiamo provato e che proviamo anche ora.
Ora è il momento di riflettere. Due domande due per aprire un mondo:
avresti potuto agire in modo diverso?se sì, cosa avresti potuto fare?

Così lavoriamo sulla consapevolezza che "le nostre azioni  influiscono sul benessere degli altri"...e per un'età centrata su di sè come l'adolescenza, questo è un discorso complesso, ma da non lasciare indietro perchè ciò che acquisiscono ora rimarrà come bagaglio per quando saranno adulti.
Ecco perché questa si trasforma in un'opportunità per educare (superata la frustrazione..)!

Allora cogliamo questa occasione per fare tre cose e guardare da questi Trespoli:

- Non scappiamo al nostro ruolo di adulti: siamo adulti non solo all'anagrafe, ma soprattutto per stare al fianco come dei veri fratelli maggiori. Ad ogni età ci sono delle responsabilità alle quali si può rispondere: ad un bambino delle elementari si può chiedere di prendersi cura del proprio materiale scolastico, ma sarebbe assurdo chiedergli di prendersi la responsabilità di ricordarsi quando pagare le bollette.
Come "grandi" ci viene chiesto di aiutare bambini e ragazzi nell'inquadrare le proprie responsabilità e chiedere loro di valutarsi sul mantenerle.

- Tenere aperto il dialogo: inutile urlare, sbraitare, minacciare...ad una certa età sono delle mosse davvero controproducenti. Meglio, con tranquillità, spiegare le proprie ragioni, esprimere i sentimenti e mostrare qual è stato l'investimento che è stato messo in campo. Tutto ciò non deve diventare un "ricatto affettivo" (siccome hai fatto così non ti voglio più bene), ma un racconto vero di ciò che è stato che sia di stimolo per poter aggiustare il tiro su ciò che stanno facendo.
- Senza Rancore: Spiegato ciò che abbiamo provato, consci che noi siamo gli adulti, consapevoli che ciò che succede è un evento e non la fine del mondo, non possiamo che riprendere il cammino con loro.
Forse, se la delusione è stata tanto forte, saremo un po' cigolanti all'inizio, ma poi tutto riprende il suo corso.
Per questo, non dimentichiamo, ma non per rinfacciare, ma perchè è un evento insieme a quelli gioiosi che viviamo insieme a loro...Così li vediamo reali: stupendi perchè imperfetti come noi!





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